- 14 Novembre, 2024
|
Beauty e benessere
Una storia d’inverno (e una beauty routine)
Prologo
(lontano)
Quando l’imperatore Enrico IV attese per 3 giorni e 3 notti un’udienza con papa Gregorio VII, inginocchiato davanti al grande portale del castello di Canossa, era inverno profondo.
Nel mezzo della furia di gennaio imperversava una terribile bufera di neve, di quelle che oggi a queste latitudini non si vedono più tanto.
Il freddo era assoluto, la luce esitava. D’altra parte all’interno del castello la situazione non era molto più confortevole: i soffitti altissimi e le mura di pietra gelida rendevano impossibile scaldare gli ambienti.
Il freddo dell’inverno era un compagno inevitabile e fedele con cui svegliarsi ogni giorno.
Nel XVII secolo il mondo di colpo si raffreddò e piombò in un lungo inverno. Il Tamigi cominciò a ghiacciare, e lo fece per molti inverni a seguire. Al punto che gli abitanti di Londra iniziarono ad avventurarsi sullo spesso strato di acqua ghiacciata del fiume, e a tenere le annuali Fiere del Gelo. Quei secoli oggi li ricordiamo in Europa come Piccola Glaciazione.
E nel cuore buio dell’inverno, rituali folkloristici e religiosi intrecciavano le proprie promesse alla luce tremula delle candele, per celebrare l’attesa del rinnovamento e della rinascita, di un nuovo anno ricco di luce e prosperità.
Fermarsi un
istante
Prima di arretrare bruscamente di fronte al fiero stendardo del nostro progresso, nel nostro nuovo presente globalizzato, l’inverno era ovunque una dura prova da superare, stando costantemente sospesi tra allerta e silenzi.
Nel tempo siamo riusciti con successo ad annullare le asperità e le minacce del freddo, e oggi molti di noi vivono in spazi costantemente illuminati, al riparo dagli elementi.
Ma poiché nessun dono arriva senza chiedere nulla in cambio, in questa emancipazione abbiamo anche perso qualcosa: un legame con la natura fatto di resilienza, di attesa e sintonia.
Fermarsi un istante a riflettere sulle stagioni è qualcosa che abbiamo il privilegio di non dover più fare.
Prendersi un momento per la consapevolezza può essere un modo per recuperare una piccola parte di questo antico legame, e per rendere silenziosamente omaggio a tutto quello che diamo sistematicamente per scontato.
Fermarci ci permette di guardare con ritrovata meraviglia all’infinito ingegno che ci ha portati fino a qui, ad acuire i sensi e osservare più attenti cosa accade intorno a noi.
Anche se oggi i nostri inverni tendono ad essere diversi rispetto al passato, siamo in fondo sempre noi: le stesse creature di comfort e di abitudine, alla costante ricerca di un po’ di sollievo e di levità, per i sensi e per lo spirito.
Oggi vogliamo salutare il ritorno imminente di questa stagione facendoci trovare preparati, e con una routine rivista e aggiornata all’insegna di nutrimento, protezione e confortevolezza, prendendoci un po’ di tempo per un layering paziente.
Una beauty routine per la stagione delle attese
Una delle criticità da affrontare con l’arrivo dell’inverno è la perdita di idratazione degli strati cornei della pelle, e il rischio di indebolire la barriera cutanea aprendo la strada a secchezza, irritazione o infiammazione.
Come affrontare dunque i mesi di freddo e luce crepuscolare, se non con una skincare routine “rinforzata”, che ci protegga da freddo e vento e garantisca alla pelle una barriera integra, corretta idratazione e un po’ di nutrimento extra?
Mettiamo da parte quindi le consistenze leggere e in gel dell’estate, questo è il momento di avvolgerci nelle texture sontuose di formule più nutrienti e ricche.
Di seguito abbiamo costruito una beauty routine nel segno di idratazione e nutrimento, a prova di inverno e di bufere di neve.
Il segreto è nel layering
Dal detergente al siero agli oli viso, un modo efficace per far sì che la pelle mantenga la sua preziosa idratazione durante le giornate fredde è stratificare prodotti diversi uno sull’altro, ognuno con ingredienti e consistenze diversi.
Così ad esempio, dopo un tonico o un’essenza con proprietà idratanti e antiossidanti e dalla consistenza fluida o addirittura in spray, possiamo procedere ad applicare un siero, dalla texture leggermente più spessa e con ingredienti più concentrati.
Se lo desideriamo o siamo delle pro nel comparto skincare, possiamo stratificare anche più sieri uno sull’altro, ad esempio nel caso in cui volessimo inserire nella routine più principi attivi, regolandoci con le loro rispettive consistenze: procederemo ad applicarli dal più sottile al più ricco.
Una crema per sigillarli
Dopo il siero, o i sieri, è il momento di applicare una crema viso dalla consistenza confortevole, che avrà lo scopo principale di “sigillare” l’idratazione appena stratificata e fare in modo che resti sulla nostra pelle più a lungo.
Qui possiamo scegliere orientandoci sulla tipologia di pelle che solitamente abbiamo, se più secca, a tendenza grassa o sensibile.
Per l’inverno è una buona pratica scegliere consistenze più “corpose” rispetto ai gel leggeri della stagione più calda, questo perché la pelle soggetta a freddo e vento e potrebbe irritarsi o seccarsi più facilmente. Inoltre gli ambienti in cui oggi ci muoviamo, costantemente riscaldati con sistemi centralizzati e continui, sono spesso molto secchi e tendono a seccare anche la pelle.
Quanto agli ingredienti, a seconda delle specifiche esigenze che abbiamo potremo prediligere il nutrimento, un’extra idratazione o ingredienti antinfiammatori per pelli sensibili e che si arrossano.
L’extra step
Per quelli di noi con la pelle più secca, o per chiunque volesse aggiungere uno step e una consistenza alla propria routine serale, l’olio viso è tra i miei prodotti prediletti. Ne ho sempre uno per l’inverno, e lo applico ogni sera a fine routine, prima di andare a dormire.
Due gocce dopo la crema faranno in modo che l’idratazione resti più a lungo sulla pelle e aggiungeranno extra nutrimento, favorendo l’elasticità. Le proprietà emollienti e nutrienti degli oli viso saranno di sollievo in particolare per le pelli più secche.
Ne esistono moltissimi, dalle consistenze diverse e con ingredienti specifici: possiamo farci guidare dalle esigenze della nostra pelle per scegliere il nostro.
Maschere idratanti e… meditative
Questo è uno step extra e dalla natura trasversale, poiché non comprende solo benefici in termini di skincare, ma anche per lo spirito!
Sto parlando delle maschere viso: in tessuto, in crema, in gel, ognuna con la sua specifica azione, sono un modo perfetto per interrompere brevemente il flusso continuo delle nostre azioni automatiche, e per il tempo di applicazione e di posa entriamo per un momento in connessione con i nostri pensieri, rallentiamo il ritmo e magari ci sediamo con una tazza di tè a leggere qualche pagina del nostro libro.
E a proposito di libri, se foste alla ricerca di un libro per accompagnare questo rituale quest’inverno, si dà il caso che abbia un suggerimento per voi. Perché non scegliere proprio un saggio che parli dell’inverno?
Inverno. Il racconto dell’attesa di Alessandro Vanoli vi porterà indietro nel tempo per osservare senza essere visti la storia millenaria di una stagione sospesa, in cui i passi e i rumori sono attutiti da una coltre bianca che avvolge i secoli e l’umanità.
Scritto da
Share