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20 Nov 17:37

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Arte & Cultura

Sole, mare e un po’ di malinconia: otto canzoni per affrontare il ritorno dell’autunno

Musicalmente la vita degli italiani è da sempre un pendolo che oscilla tra due poli, due appuntamenti fissi e immancabili che segnano in maniera indelebile l’immaginario collettivo e il palinsesto radiofonico. Se uno dei due capisaldi è rappresentato dal Festival di Sanremo, l’altro è incarnato dai cosiddetti tormentoni estivi: canzoni cioè che, in concomitanza con la bella stagione, fanno a gara a monopolizzare l’attenzione degli ascoltatori con riferimenti più o meno diretti a ombrelloni, spiagge, notti caldissime e amori vacanzieri. Uno stereotipo che ormai si autoalimenta e ha saputo resistere al passare delle generazioni e delle modalità di fruizione del medium musicale.

Esiste nondimeno un filone – forse meno nazionalpopolare, ma quasi altrettanto rappresentativo –, di canzoni che narrano, per contrasto, di come l’estate possa essere una stagione anche complessa, proprio perché ci si sente quasi obbligati a essere leggeri e spensierati: del resto, per molti, essere malinconici è infinitamente più facile quando tutti intorno si divertono… o fingono di farlo.

Vi proponiamo quindi di seguito una piccola playlist di canzoni che vi aiuteranno a metabolizzare il ritorno dell’autunno e a capire che l’estate, forse, è solo un periodo dell’anno.

“Estate” (Odio l’estate) – Bruno Martino

Il genere dei controtormentoni ha in “Estate” di Bruno Martino il proprio manifesto programmatico: il testo di Bruno Brighetti associa per la prima volta l’estate alla violenza dell’amore infelice, e il ritorno dell’inverno per converso a una salvifica rigenerazione.

“Sporca estate” – Piero Ciampi

Il livornese Piero Ciampi, cantautore troppo spesso trascurato, ritrae con pochi versi un’estate spesa nella nostalgia per i figli; l’amore con quella che si intuisce essere la loro madre è finito, e resta solo il dolore di entrambi, che non fa che acuirsi nelle lunghe sere sul Tirreno.

“Summer on a solitary beach” – Franco Battiato

Un’estate passata su una spiaggia solitaria: Battiato sembra tratteggiare una scappatoia al caos e alla folla, inventandosi una fuga quasi mistica nel caldissimo meriggio siciliano.

“Caldo” – Diaframma

“Vestito come in città, il caldo picchia in testa e al cuore”: c’è chi nel mood balneare proprio non riesce a entrare, e conserva il suo umore nero anche mentre “sono chiuse le fabbriche” e “la radio urla buone vacanze”.

“Follonica” – Baustelle

Un’estate decadente, dove la vacuità e l’impermanenza della condizione umana emergono con tutta la loro forza: queste le “vacanze” descritte da Francesco Bianconi dei Baustelle, con sullo sfondo una Toscana così diversa da quella da cartolina.

“Capire Settembre” – Fine Before You Came

Il settembre dei Fine Before You Came è un urlo che già ci proietta nell’autunno, nel ritorno alla normalità e nei problemi che questo comporta; l’odore della pioggia sull’asfalto sembra però restituire se non altro una corrispondenza tra l’umore di chi scrive e lo scenario.

“La fine dell’estate” – Thegiornalisti

Se la carriera del gruppo capitanato da Tommaso Paradiso ha poi finito per imbracciare una svolta completamente mainstream, lo scenario estivo dipinto da questo brano riesce con sapienza a mantenere una sua unicità pur flirtando spudoratamente con il genere dei “tormentoni”.

“Ritornerà l’estate” – Siberia

L’estate dei Siberia è un’estate più sognata, attesa, sperata, che attuale: una “notte calda d’insonnia” in cui ritrovarsi, insomma, dopo un periodo cupo. Una descrizione che, pur non negativa, fa della bella stagione un luogo dell’anima dai colori pastello, distante anni luce dalla sua rappresentazione rumorosa e, per certi versi, superficiale.

Bonus Track: “Summer ’68” – Pink Floyd

I Pink Floyd sono quanto di più lontano riusciamo a immaginare dal concetto di “tormentone”; e tuttavia uno dei loro brani ci rimanda, già dal titolo, all’ormai lontanissima estate del 1968. Un piccolo spaccato d’epoca che narra, con una certa trasparenza e notevole disincanto, del rapporto con una groupie, finito ancora prima di cominciare. Un brano certo anomalo in questa piccola raccolta, ma che ben si sposa con il concetto di “estate alternativa”, e che offre un punto di vista inedito sulla discografia di una delle più grandi band di tutti i tempi.

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