- 10 Dicembre, 2024
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Gente di mare
Il mare a Natale: un connubio insolito e affascinante
Uno stile di vita che non conosce stagioni
Da sempre associamo il Natale al periodo più freddo dell’anno: al di là della simbologia religiosa, infatti, gli elementi che più caratterizzano questa festività sono tradizionalmente la neve, l’abete, il tepore rassicurante di un camino acceso. Se tutto questo è innegabile, diventa ancora più interessante scoprire come trascorrono il Natale le popolazioni che hanno un forte legame con il mare: tradizioni vecchie e nuove, che mettono in evidenza come questo elemento naturale rappresenti un luogo dell’anima per chi lo vive da vicino, in grado di essere presente in ogni momento della vita della comunità.
Grecia, Irlanda, Australia: stesso Natale, mari diversi
Una delle tradizioni natalizie più note legate al mare è senza dubbio quella delle Karavakia, parola che in greco significa semplicemente “piccole navi”. Nelle numerose isole che caratterizzano la geografia ellenica, infatti, era antica usanza realizzare piccoli modellini di navi in legno, per propiziare la buona riuscita della navigazione nell’anno successivo.
Nei secoli questa tradizione si era affievolita, ma con l’indipendenza della Grecia dall’Impero Ottomano il sentimento nazionale ha portato ad una riscoperta dell’usanza delle Karavakia. Oggi è comune vedere queste piccole barche, talvolta anche a grandezza naturale, affollare le città greche nel periodo natalizio, tradizionalmente dipinte e ornate con i colori della bandiera ellenica, in occasione della festa di San Nicola (6 dicembre), e poi fino all’Epifania.
Se le Karavakia testimoniano la strettissima connessione del popolo greco con il mare, altre tradizioni meno risalenti e più “goliardiche” riempiono il Natale ad altre latitudini.
In Irlanda, ad esempio, negli ultimi decenni è divenuto consuetudine affollare le spiagge dell’isola e immergersi, anche solo per pochi attimi, nelle fredde acque dell’Oceano. Un rito collettivo che si è ben presto legato ad iniziative di beneficenza, e che si è esteso negli ultimi anni anche al resto delle isole britanniche, Inghilterra compresa. Dall’altra parte… del Commonwealth, invece, le cose sono ben diverse: in Australia è ormai usanza celebrare il Natale in spiaggia, grazie alle calde temperature del dicembre locale. Il rituale è completato dal tradizionale barbecue del boxing day, vale a dire il giorno di Santo Stefano; consuetudini che confermano l’amore degli australiani per le attività all’aperto.
Natale…a bordo: il fascino senza tempo delle grandi navi
Un modo ancora più viscerale di coniugare la celebrazione del Natale con l’amore per il mare è, senz’altro, quello di trascorrere le festività a bordo di una nave. È nell’epoca d’oro delle grandi traversate oceaniche, nella seconda metà dell’Ottocento, che il Natale comincia a ricevere una particolare attenzione sui transatlantici chiamati a effettuare le tratte invernali.
Le testimonianze dell’epoca parlano di addobbi sontuosi e pasti luculliani, perlomeno nei contesti in cui il lusso la faceva da padrone. Pare, in ogni caso, che il Natale fosse un’occasione per i più abbienti di elargire cospicue regalie ai passeggeri meno fortunati. Con il ridursi dei costi di trasporto, a partire dagli anni ’30 del 1900 la musica cambia: si affermano le crociere vere e proprie, e sin da subito diventa una piccola tradizione trascorrere il Natale a bordo.
In particolare, Costa propone crociere invernali nel Mediterraneo: un’usanza che prosegue ancora oggi, con migliaia di crocieristi pronti ad affollare le navi per trascorrere un Natale assolutamente sui generis.
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